Marzo 2022

EVENTI E MANIFESTAZIONI

LABRO, UN PAESE DA SCOPRIRE

ambiente

di Patrizia Palenga - Le Giornate FAI di Primavera 2022 saranno l’occasione per conoscere l’avvincente storia del paese di Labro, borgo arroccato su di un colle che si affaccia dall’alto sul Lago di Piediluco e scopre ad est il Monte Terminillo.
L’originario abitato dominava, da un lato, l’antico Lacus Velinus e, dall’altro, l’entroterra collinare a difesa dagli attacchi del Ducato di Spoleto, con il quale Labro, avamposto dello Stato Pontifico, ingaggiò numerose guerre per il controllo del territorio e la contesa delle fertili terre emerse dalle bonifiche della pianura reatina a partire da quella operata nel 264 a.C. dal console Manio Curio Dentato, che portò alla formazione della Cascata delle Marmore.    
Il legame con l’antico lago è evidente anche nel nome del paese che deriverebbe dal latino Lavabrum: vasca, bacino, probabilmente per la vicinanza del borgo al lago di Piediluco che un tempo era molto più esteso e in prossimità del quale il paese si sarebbe venuto a trovare.
Le prime notizie di un insediamento a Labro risalgono al 956 d.C. e si trovano negli atti del notaio Ippolito Tabulazzi, quando l'imperatore Ottone riconobbe proprio alla famiglia De’ Nobili la Signoria su Labro, conferendogli lo stemma con l'aquila imperiale sovrastante un pesce che ancora oggi ricorre sui portali del borgo ed a conferma della sua ricchezza di acqua.
Nel medioevo, tutta la zona a confine tra le attuali Umbria e Lazio, era costellata da rocche, castelli e fortificazioni che controllavano il territorio e si contendevano il predominio commerciale nelle zone di passaggio dei pellegrini, che percorrevano le strade o si muovevano con piccole imbarcazioni da un luogo sacro all’altro e verso Roma, e dei viandanti che necessitavano di luoghi di sosta, approvvigionamento e ricovero.
Numerose furono le lotte combattute soprattutto contro i castelli vicini e, in particolare, contro la rocca di Luco; infatti, Labro era un importantissimo centro strategico poiché grazie alla sua altissima torre poteva dominare e controllare la valle in cui si snodava la strada di collegamento tra Roma e i territori del Ducato di Spoleto.
Proprio durante una di queste guerre, nella seconda metà del 1300, la famiglia De’ Nobili perse la signoria di Labro e l'arroccamento che sorgeva nella parte alta del borgo.
All'antica famiglia rimase soltanto la cinta delle mura, su cui fu costruito un nuovo castello nel XVI secolo da Giordano De' Nobili, tuttora esistente e appartenente alla famiglia Nobili Vitelleschi mentre tutto il resto fu demolito o trasformato: la grande torre venne abbattuta e nei primi anni del Cinquecento fu eretta al posto della Sala d’armi, come testimoniato dallo stemma con l'aquila ancora presente nel pavimento, l’attuale Collegiata di Santa Maria Maggiore
All’interno dell’edificio religioso, sotto volte a crociera dipinte, sono conservate numerose opere d’arte tra cui dipinti di Bartolomeo Torresani e dell’artista Kokocinski, oltre al Fonte battesimale e alla Cappella Nobili Vitelleschi.
Negli anni sessanta, dopo un lungo periodo di abbandono, è iniziato un minuzioso lavoro di recupero del paese da parte dell’architetto belga Yvan Van Mossevelde attraverso un’attenta opera di restauro e conservazione dei caratteri stilistici degli edifici e della pietra chiara che lo contraddistingueva, cui sono seguiti numerosi lavori per conservare e recuperare scalinate, edicole, portali, archi e finestre, mentre numerosi belgi e fiamminghi hanno deciso di stabilire nel paese di Labro le loro residenze estive contribuendo al recupero dell’abitato storico.
E’ di epoca più recente, l’allestimento di un piccolo teatro adiacente alla Collegiata di Santa Maria Maggiore, di proprietà comunale, dove l’architetto Fabio Pitoni ha recuperato l’antico edificio e realizzato uno spazio con platea inclinata attrezzato con soluzioni strutturali e tecnologiche adatte ad ospitare rappresentazioni teatrali, proiezioni e mostre.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera del 26 e 27 marzo sarà possibile visitare il paese di Labro, per conoscerne tutta la storia, e il Santuario di Fonte Colombo, luogo che ospitò San Francesco.
Per prenotare le visite guidate:

Labro: https://fondoambiente.it/luoghi/paese-di-labro?gfp
Fonte Colombo: https://fondoambiente.it/luoghi/santuario-francescano-fonte-colombo?gfp

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