a cura di Riccardo DI GENOVA

Giugno 2021

IL PROFESSOR ARISTIDE

“NON AVERE PAURA DEL DOMANI PERCHÉ OGGI È IL GIORNO CHE TI FACEVA PAURA IERI”

(Anonimo)

società

di Riccardo Di Genova - Non so proprio chi abbia scritto questa bellissima frase, ma dal primo momento che l’ho sentita pronunciare mi ha “preso” profondamente per la sua ovvietà e, allo stesso tempo, per il fatto che si tratta di quei pensieri che vagano nella tua mente, li senti, ma non riesci a sistematizzarli in maniera efficace e diretta. Pensandoci bene, ognuno di noi potrà ritrovarsi in questo pensiero, vero deterrente del “blocco dell’azione” che condiziona negativamente, e in maniera determinante, coloro che hanno una visione ristretta della vita, temono l’intraprendenza e, di fronte alla possibilità di svolte anche decisive, preferiscono piuttosto continuare a vivere “timidamente”. In quest’ultimo anno, che più o meno ci ha sconvolto la vita, ho parlato con molte persone, non tanto della situazione che stavamo vivendo, ma piuttosto, e ben più volentieri, della fase successiva - quella della ripresa - a cui non si può arrivare impreparati e senza idee concrete di “possibile rinascita”! Purtroppo, nella maggior parte dei casi, il refrain dei miei interlocutori è stato caratterizzato da senso di frustrazione, insoddisfazione, preoccupazione, “distrazione”... insomma, una sequela di atteggiamenti negativi, non certo favorevoli per affrontare una ripartenza. Una dinamica strana, devo dire, in cui, da una parte ci si crogiola nella lamentazione e, dall’altra, si preferisce allontanare qualsiasi pensiero mirato a un obiettivo di rinnovamento professionale, e quindi “di vita”. Sembra strano, ma oggi non è tanto difficile raggiungere un obiettivo, quanto averlo, perché forse - quando ormai il trend si è cronicizzato sulla paura del domani - è più comodo rassegnarsi, farsi trascinare dalla negatività generale e cavarsela con un semplice, quanto rassegnato “Ce la mandiamo”! Possiamo migliorare la nostra qualità di vita cambiando semplicemente l’approccio alla stessa e aprire le porte - con leggerezza - a nuove opportunità che aspettano soltanto di essere accolte, ma che sovente si presentano di fronte a noi “a nostra insaputa”. Se si aprono gli orizzonti mentali, si dà automaticamente spazio alla possibilità di conoscere persone, progetti, o semplicemente di confrontarsi con idee nuove; tutto il contrario rispetto a un atteggiamento di chiusura verso l’ignoto, le sfide, anche difficili, e idee ambiziose come è giusto che sia, perché l’Essere umano non solo ha il diritto, ma merita di avere ambizioni di benessere a tutto tondo. La nuova strada, magari, implicherà la necessità di resettarsi e impiegare il tempo per cambiare? (che poi è lo stesso speso per lamentarsi!) Troppo faticoso? Certo che si, ma è altrettanto risaputo che “Labor omnia vincit” ovvero “Ogni difficoltà è vinta dall’aspro lavoro” (Virgilio – Le Georgiche). Ogni cosa arriva a tempo debito, purché si prenda coscienza del percorso da fare e si prenda il toro per le corna. “Struggle for life”, ovvero “Lotta per la vita”, come scriveva Darwin), mentre il Vangelo di San Matteo ci ricorda: “Nolite ergo solliciti esse in crastinum” (Non vogliate, dunque, mettervi in pena per il domani).

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