(di Mattia Esposito) Real, fine dei giochi. Ventuno anni di storia, divisi tra Pro Calcio Studentesca e Real Rieti, denominazione assunta quando, nel 2006, la rileva Roberto Pietropaoli con una promessa: "La porto in serie A". E proprio alla vigilia di quella che sarebbe stata la decima stagione consecutiva nel massimo campionato, la storia si interrompe bruscamente. Accade tutto nel giro di poche ore, nel più classico dei "venerdì 17". PalaMalfatti sequestrato per mancanza delle certificazioni antincendio. Per questa vicenda, simile a quella che aveva interessato il Teatro Flavio Vespasiano, il sindaco Antonio Cicchetti ed il patron amarantoceleste, Roberto Pietropaoli, vengono indagati, il primo per aver autorizzato, con sua deroga, il regolare svolgimento degli eventi, il secondo, a cascata, in qualità di gestore dell'impianto. Un impianto, quello di via Padronetti, che la società, negli anni, ha trasformato da bocciodromo a palazzetto, tutto a sue spese. La vicenda avrà ancora notevoli risvolti, anche legali, visto che il Real Rieti è in possesso di numerose PEC, inviate negli anni, nelle quali venivano richieste alla Provincia i documenti idonei per produrre le certificazioni mancanti, alle quali non è mai stato dato un riscontro. Da questo contesto nasce la decisione di Pietropaoli di interrompere ogni attività del Real Rieti, perché soprattutto in piena emergenza Covid, trovare fiori città una struttura in grado di ospitare prima squadra, settore giovanile, scuola calcio, femminile e Special Olympics è una missione davvero impossibile, che avrebbe avuto dei costi molto elevati. Tutto questo con un raduno fissato il 3 agosto, contratti con i giocatori firmati, case prese in affitto. Fine dei giochi quindi, una decisione arrivata nel giro di poche ore e spiegata, almeno in parte, in un comunicato ufficiale del club, dove venivano spiegate tutte le motivazioni. Si chiude così una storia ventennale, con il Real capace di farsi largo nel movimento futsal italiano, diventandone una delle società più importanti e longeve, ma soprattutto facendo crescere in maniera esponenziale i numeri anche in città, visto che negli anni molte società e ragazzi, anche a livello amatoriale, si sono avvicinati alla disciplina. Due trofei vinti, una Winter Cup ed una Coppa Della Divisione, una finale scudetto, una Supercoppa persa contro il Pescara ed una Champions League nella quale gli amarantoceleste sono andati vicinissimi ad entrare tra le prime quattro squadre in Europa. Rieti perde una sua componente sportiva importante, strutturata, solida, capace di generare indotto, di fornire posti di lavoro. Rieti, da venerdì scorso, ha perso il Real.
20_07_20