Ottobre 2018

RIETHITPARADE

GORAN KUZMINAC

Amico ed amante della nostra città

musica

(di Gianni Di Lorenzo) Una nuova scheda da dedicare ad un amico che ci ha lasciato.

E stavolta lo faccio con particolare, con immensa emozione perché GoranKuzminac, oltre ad essere stato un amico speciale, era uno che la nostra città la conosceva molto bene.Uno di quelli con cui bastavano poche parole per intendersi, meglio ancora con un semplice gesto, una generosa risata e una bottiglietta di birra.

Ancor prima che le radio private passassero nell’arco della giornata in maniera cadenzata il suo primo enorme successo nella primavera del 1978 “Stasera l’aria è fresca”, si fece apprezzare per le sue doti di chitarrista, nonché cantautore, al Palazzo(che divenne spesso location anche di altre manifestazioni),in un memorabile concerto di Angelo Branduardi.

Con il primo posto a Castrocaro e alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia,lasua casa discografica, la Una Sors (sottoetichetta della RCA e della IT), spinta da questo insperato successo, gli fece pubblicare un 33 giri “Ehi ci stai” da cui venne tratto l'omonimo singolo che si classificò  2°al Festivalbar alle spalle di Miguel Bosè con la sua "Olympic Games".

Il direttore generale della RCA, Ennio Melis, insieme a dei validi collaboratori, studiarono un nuovo modo di produrre e realizzare i dischi: nacquero così i Q DISC (Q sta per quattro:2 per ogni facciata ma anche per la Qualità eccellente del suono)dove un cantante o gruppo,”shakerato” ad un prezzo di copertina ridotto rispetto all’LP, offriva un prodotto più adeguato per i possibili acquirenti.

GoranKuzminac fu il primo, insieme a Ron e Ivan Graziani, a sposare questo nuovo progetto: il brano inedito “Canzone senza inganni” fu un successo incredibile e il piacere di fare musica della band coinvolse in maniera ipnotica il pubblico che seguiva il concerto

La prima tappa di questo tour si svolse proprio qui a Rieti e curiosità particolare fu la copia promozionale del disco che la casa discografica volle regalare alle prime 100 persone che acquistarono il biglietto. 

Il successo fu tale che si volle bissare l'idea stavolta insieme a Mario Castelnuovo e Marco Ferradini, (prodotti da Amedeo Minghi): si esibirono al Teatro Cinema Moderno ma fu un mezzo flop di pubblico, interesse e... incasso.

Noi reatini siamo legati ancor oggi a Goran per la sua partecipazione ad una delle prime edizioni del Festival di Primavera di fine anni '80 ed anche lui rimase sempre colpito dalla nostra città: dall'entusiasmoche gli venne riservato al suo arrivo in città, dal fantastico palcoscenico che trovò allestito di tutto punto al Flavio Vespasiano e dall'ottima accoglienza con cui fecero gli onori di casa sia Maurizio Festuccia che Stefania Santoprete, artefici di quella manifestazione.

Il suo soggiorno a Rieti durò un intero week end. Ospite dell'Hotel Cavour, la sua camera si affacciava direttamente sul sottostante passaggio lento delle acque del Velino. Un'attrazione fatale per lui e per la sua passione (nascosta) per la pesca al punto tale da spostarsi furtivamente nella notte dalla sua camera fin sotto il ponte romano a pescar trote. L'indomani, in teatro, raccontava orgoglioso ed incredulo delle sue enormi catture ignaro all’oscuro del divieto di pesca in quel tratto di fiume. Proprio Maurizio e Stefania mi riferiscono che fino a pochi giorni fa, fino a che Goran era ancora in vita, continuavano i reciproci contatti e, da quel che apprendiamo sul suo profilo Facebook, si scopre una persona che si comportava con tutti allo stesso modo: semplice, generoso, amicone, disponibile, col sorriso pacioccone in volto, pronto a prendere il viaggio ovunque lo si invitasse, con al seguito la sagomata custodia rigida contenente la protesi della sua anima, la sua fida chitarra.

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