a cura di Ileana TOZZI

Dicembre 2019

STRADA FACENDO

MUSICHE DEL SILENZIO

città

(di Ileana Tozzi) E’ buio, ancora, quando esco di casa: un’ora magica, quando la luce ambrata dei lampioni traluce nella nebbia. E mi ritorna in mente una canzone della mia giovinezza, Tutta mia è la città, un deserto che conosco… Quasi d’istinto, mi sorprendo a cadenzare il passo sul ritmo della musica, accordato alla voce metallica di Maurizio Vandelli, quando l’84 stava a significare la somma delle età dei quattro membri dell’Equipe.
E’ ancora bello, il viale all’alba, e speriamo che non lo sia ancora per poco.
Una lama di luce azzurrina traspare dalla lunetta della cappella dell’Asilo Maraini.
Lì, al secondo piano, vivono le brave suore della famiglia francescana di Santa Filippa Mareri che prestano il loro prezioso servizio alla formazione dei più piccoli iscritti alla scuola dell’infanzia comunale.

L’edificio scolastico, donato alla città dalla contessa Carolina Sommaruga in memoria del marito Emilio Maraini, il sagace imprenditore svizzero che dette la sua impronta alla prima industrializzazione modernizzando la vocazione agricola delle Porrara e dei Comunali, è a tutt’oggi ordinatamente diviso tra due diverse istituzioni, l’una statale, l’altra comunale, in ossequio alle volontà della donatrice che subordinava il generoso lascito alla presenza delle religiose.

L’Asilo Maraini, un lindo edificio costruito nella seconda metà degli anni ’30 applicando con rigore i dettami del razionalismo, rappresenta ancora oggi un buon esempio di edilizia scolastica, privo com’è di barriere architettoniche, dotato di aule ampie e luminose, affacciato su un giardino fiorito a cui danno ombra alti alberi frondosi.

Le maestre, laiche e religiose, rappresentano anch’esse un buon esempio di professionalità e dedizione.
La coabitazione tra le insegnanti dell’Istituto Comprensivo Marconi-Sacchetti Sassetti e le suore di Santa Filippa è un eccellente modello per l’inclusione, nella pratica quotidiana delle diverse attività che offrono a tante famiglie l’opportunità di scegliere l’offerta formativa più consona alle loro esigenze.
A volte, dalla cappella trapela anche il canto di lode intonato dalle voci argentine di suor Patrizia e suor Kristina: un atto di fede in quell’ora antelucana a cui si adatta il motto biblico già e non ancora, un incoraggiamento per il giorno che ancora tarda ad iniziare.

E ci piace confidare in una scelta di buonsenso, che non metta drastica fine a tutto questo stravolgendo questo spazio dedicato da più di ottanta anni alla sana crescita dei più piccoli, i cittadini di domani.

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