di Massimo Palozzi - Martedì è uscita l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni dedicata al risparmio e agli investimenti degli italiani. Per quanto riguarda Rieti, il 41% degli abitanti si dice fiducioso sul proprio futuro economico, il 27% vede prevalere l’incertezza, mentre il 32% esprime forte preoccupazione. Più in generale, la percentuale di reatini che aspira a mantenere il più possibile invariato il tenore di vita attuale tocca il medesimo 32%. Il che significa che poco meno di un terzo dei concittadini si colloca sul versante più problematico della statistica, temendo seriamente per il deterioramento della propria condizione nel breve-medio termine, a fronte di un altro (quasi) terzo che invece è soddisfatto di come gli vanno le cose.
Di solito, nelle rilevazioni agli estremi si concentrano i gruppi sociali minoritari. In questo caso, al contrario, la popolazione appare sostanzialmente divisa in tre blocchi omogenei tra decisamente pessimisti, dubbiosi e soddisfatti ma vigili.
Dai risultati dell’indagine emerge pure che il 43% dei reatini punta a costruire un tesoretto per il domani dei figli attraverso il ricorso alle polizze assicurative per il risparmio e l’investimento (35%), seguite dal mattone (19%), mentre il 14% prenderebbe in considerazione gli strumenti del mercato finanziario e il 5% l’acquisto di beni di valore.
Sette reatini su dieci dimostrano una certa propensione a investire, ma sempre con un occhio molto attento alla gestione economica quotidiana. Il 24% pianifica scrupolosamente il budget destinato alle spese, il 22% dichiara di seguire con attenzione l’andamento della propria situazione patrimoniale e il 14% annota gli esborsi in maniera minuziosa.
Per quanto attiene gli aspetti da migliorare, il 27% degli abitanti di Rieti dichiara l’intenzione di informarsi di più su questi argomenti: poco più di uno su cinque (22%) ammette infatti che se ne parla troppo poco in famiglia e il 14% prevede di fare maggior ricorso a esperti e consulenti.
A questo punto è interessante mettere a confronto i dati della ricerca della compagnia assicurativa con quelli contenuti nel Rapporto “Pensare il rilancio del territorio reatino al tempo del Covid-19”, realizzato nel 2021 dal Censis in collaborazione con la Fondazione Varrone – Cassa di Risparmio di Rieti.
Nell’anno precedente alla pubblicazione dello studio, 34mila reatini avevano fatto ricorso all’aiuto dei familiari, a prestiti bancari o a sussidi statali. Un terzo (esattamente il 32,3%) delle famiglie aveva subito un taglio dei redditi. Nell’11,1% almeno una persona aveva perso il lavoro e per il 7,6% si erano bloccate le entrate derivanti dalla locazione di immobili di proprietà, tanto che il 3,1% aveva dovuto sospendere il pagamento delle rate del mutuo.
Conseguenza di un simile scenario era stata la crescita della disuguaglianza, perché se per molti era aumentato il disagio, per altri la condizione economica era addirittura migliorata.
Durante l’emergenza pandemica il 67,7% dei reatini aveva percepito gli stessi redditi di prima (con il dato che saliva al 76,3% tra le persone più abbienti) e il 37,6% aveva potuto incrementare i propri risparmi (il 55,7% dei redditi alti). Sorprendentemente era pure decollata la liquidità nei portafogli finanziari familiari: +5,8% in termini reali a Rieti, superiore al +5,2% del dato medio regionale.
Per il 55,4% dei reatini l’uscita dalla crisi Covid avrebbe richiesto molto tempo, pur credendo nella ripresa: il 53,7% scommetteva sulla capacità del territorio di rilanciarsi nei successivi dieci anni a livello economico, sociale e culturale, con il 33,2% dei benestanti disposti ad investire in loco e l’11% (il 15,2% tra i giovani) intenzionato ad avviare un’impresa, uno studio professionale o un’attività autonoma.
A distanza di un triennio l’evoluzione ha portato ai risultati messi in luce dalla ricerca di Sara Assicurazioni. Con la Notte Bianca organizzata da Confcommercio Lazio Nord ieri sono partiti i saldi estivi a conclusione di una stagione con il segno meno rispetto al 2023, complice anche una primavera piuttosto fredda. Nel primo trimestre di quest’anno il calo delle vendite si è attestato al 4,2%, peggiorando ad aprile quando è andato oltre il -5%. Più o meno analogo il trend di maggio e giugno. Ora la speranza dei commercianti è riposta in questi 43 giorni di vendite promozionali (si chiude sabato 17 agosto) anche se, come ha dichiarato il presidente di Confcommercio Leonardo Tosti, “nel nostro settore quel che si è perso non si recupera più”.
07-07-2024