a cura di Massimo Palozzi

Ottobre 2024

IL DOMENICALE

CON LA FACOLTÀ DI MEDICINA SCRITTA UNA PAGINA DI STORIA

ospedale, politica, università

di Massimo Palozzi - Non c’è dubbio che la notizia principale della settimana sia stata l’inaugurazione lunedì dell’anno accademico della neoistituita facoltà di Medicina e Chirurgia. Qualcuno l’ha definito un evento storico. Al netto delle iperboli di circostanza, si è trattato di un passaggio sicuramente epocale per una città sì adusa a una certa presenza universitaria, ma mai finora a questo livello.

L’importanza dell’avvio del corso di laurea è testimoniata dalla presenza a Rieti della rettrice della Sapienza Antonella Polimeni e del pro-rettore Antonio Angeloni, insieme al preside della facoltà di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria Domenico Alvaro, all’assessore regionale all’Università Luisa Regimenti, al commissario straordinario della Asl Mauro Maccari, al sindaco Daniele Sinibaldi, al presidente della Fondazione Varrone Mauro Trilli e alle massime autorità cittadine.

Per la dimensione reatina l’investimento è imponente. Sono 98 gli studenti iscritti al primo anno, con una progressione che fra sei, a fine ciclo, vedrà la presenza di circa seicento futuri medici. Il che significa una presenza qualificata non solo in termini strettamente accademici ma con una circolazione di giovani capaci di apportare nuova linfa a una delle province più vecchie d’Italia.

A calcio d’inizio appena battuto già si sogna ancora più in grande. L’idea di aprire anche la facoltà di Giurisprudenza è stata rilanciata sulla scia dell’inaugurazione di Medicina. Sul punto la Polimeni è stata possibilista, ma la strada è davvero complicata. Le stesse parole utilizzate dalla rettrice lasciano intendere più un garbato diniego che una reale apertura, fermo restando che a questo punto nessun traguardo deve considerarsi precluso.

La prima cautela resta però quella di evitare di fare la fine di Icaro. L’apertura del corso di laurea in Medicina e Chirurgia costituisce un traguardo notevolissimo il cui merito va riconosciuto alla caparbietà dei singoli attori e alla loro capacità di fare sistema. La sinergia mesa in campo ha dato i suoi frutti, ma non bisogna commettere l’errore di dare per definitivamente acquisita una conquista costata anni di lavoro e delusioni. Prima di alzare il livello delle ambizioni è necessario quindi consolidarla e metterla in sicurezza oggi e negli anni a venire.

Questo significa produrre ogni sforzo per mantenere l’impegno su Rieti dell’università romana, costruendo in parallelo una rete di accoglienza destinata a rendere il capoluogo attraente, a prescindere dalla qualità dell’offerta didattica.

I primi segnali già si colgono e vanno nella direzione giusta. Il potenziamento delle corse degli autobus da parte di Asm è uno degli esempi delle cose necessarie. Di pari rilievo sono l’annuncio fatto dal sindaco che entro la fine del 2025 sarà pronta la prima Casa dello Studente e quello del presidente della Fondazione Varrone sul fatto che i corsi troveranno presto spazio nel complesso di San Giorgio.

Nel frattempo urgono soluzioni abitative per gli studenti fuori sede. Il mercato degli affitti dà segni di saturazione e l’afflusso di un numero sempre più alto di ragazzi dovrà trovare pronta la città per evitare un effetto risacca, disastroso tanto sul piano sostanziale quanto su quello dell’immagine. Mense, biblioteche, luoghi di svago e un’offerta culturale di ampio respiro sono tutti elementi ancora in attesa di definizione, così come l’esatta individuazione degli spazi destinati alla didattica. In altre parole, deve ancora essere costruita l’ambientazione per fare di Rieti una vera città universitaria. La concorrenza, del resto, nei dintorni non manca e con credenziali persino superiori, quantomeno in termini di tradizione. In un contesto del genere, una crisi reputazionale costerebbe davvero molto caro.

A corollario di tutto, sebbene piuttosto all’orizzonte, rimane la costruzione del nuovo ospedale, di recente beneficiario di un finanziamento di 384 milioni di euro. Il sostituto del de Lellis non solo dovrà costituire un presidio sanitario di eccellenza per tutto il comprensorio, ma servirà da necessario complemento alla docenza nell’ottica della cosiddetta clinicizzazione dei reparti più all’avanguardia.

I tempi non saranno però brevi. Dopo il balletto di cifre relativo ai fondi stanziati ora si è aperto il fronte della localizzazione. Ultimo ad intervenire sul tema è stato in settimana il sindaco di Cittareale Francesco Nelli, propugnatore di un sito vicino alla Salaria in modo da favorire gli utenti provenienti dalle zone più periferiche della provincia. Un ragionamento sicuramente meritevole di considerazione di fronte alle tentazioni reatinocentriche sull’ubicazione del nuovo nosocomio.

Ricapitolando: la prima lezione alle prime matricole nell’aula magna della Asl in via del Terminillo è una di quelle date da segnare negli annali civici. Passata la festa, serve comunque mantenere alta e costante la concentrazione sulle tante questioni ancora aperte.

 

20-10-2024

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